Get Adobe Flash player

mod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_counter
mod_vvisit_counterOggi557
mod_vvisit_counterIeri991
mod_vvisit_counterSettimana1548
mod_vvisit_counterMese15174
mod_vvisit_counterTotale3807076

Oggi è il 19 Mar 2024
Fade Iterator



Meteo settimanale Colleferro



C'ERA UNA VOLTA UN MULINO

 

Fino a qualche decennio fa, il cibo aveva uno spazio importante all'interno delle nostre case. Intere aree delle abitazioni erano dedicate esclusivamente ad esso: cantine per il vino, formaggi, salumi. C'era il forno per il pane, pizza e dolci. Nelle case più grandi c'era addirittura il frantoio per la produzione dell'olio ed il mulino con le caratteristiche macine in pietra.

Con il passare degli anni non solo lo spazio, ma anche l'importanza ed il tempo ed esso dedicati si sono ridotti. La televisione ci offre programmi di cucina “furba”, in cui l'attenzione ed il rispetto per la materia prima vengono ceduti in favore del tempo di cui se ne dispone sempre meno. Inoltre, sbrigativi ed accattivanti, avanza l'esercito dei cibi precotti e preconfezionati, rapidi e standardizzati, igienicamente sicuri e stabilizzati da una serie di additivi chimici il cui elenco occupa la maggior parte dell'area ingredienti dell'etichetta.

Una visione meccanicista finisce con il ridurre il valore del cibo a una mera commodity, una semplice merce. E' per questo che per quanto riguarda il cibo abbiamo ormai perso la percezione della differenza tra valore e prezzo: facciamo tutti molta attenzione a quanto costa, ma non più al suo profondo significato […] (Carlo PETRINI in Petrini-Rifkin. Il nuovo patto per la natura “da la Repubblica” – 9 giugno 2010).

Tramite gli alimenti si promuovono i rapporti sociali, essendo essi alla base delle tradizioni, delle festività condivise da una data comunità, per l'uso conviviale che se ne è sempre fatto. Il Comitato intergovernativo dell’UNESCO ha eletto la Dieta Mediterranea come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale [...], costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, [...] il tutto accompagnato da vini o infusi, sempre in rispetto delle tradizioni di ogni comunità (CNI-UNESCO, La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità, www.unesco.it). Inoltre, la dieta (dal greco diaita, o stile di vita), favorisce gli scambi sociali e ci sensibilizza verso il rispetto, sia dell'ambiente, sia della biodiversità necessaria per la produzione e l'allevamento di tutte quelle varietà vegetali e razze animali che altrimenti rischierebbero l'estinzione. Un esempio può essere il pregiato peperone di Pontecorvo. Oppure, il prezioso vino Cesanese, che nonostante l'antica origine, sta riscuotendo il dovuto successo solo negli ultimi anni, incontrando il gusto degli intenditori più ricercati oltre che quello del grande pubblico. Oppure, il maialino nero dei Monti Lepini, o, la capra Maltese, il cui latte, come dimostrato da diverse esperienze, è ideale per lo svezzamento dei neonati. L'elenco sarebbe lunghissimo e di vitale importanza per la sopravvivenza delle nostre tradizioni di cui la Dieta Mediterranea è protagonista

assoluta. Non fosse altro che per continuare a disporre di quei prodotti tipici necessari per la preparazione di ricette, a volte laboriose, che coinvolgevano intere famiglie sia per la preparazione che per il consumo, e che restituivano grande soddisfazione e particolare attenzione da parte di tutti i commensali. I quali, oltre a gustare con interesse la prelibata pietanza, si lasciavano solitamente andare ad apprezzamenti e paragoni che aggiungono al piacere della buona tavola la rispettiva discussione.

Di contro, oggi si mangia in maniera sempre più distratta, facendo qualcos'altro, dedicando la nostra attenzione ad altre attività più tipiche del tempo libero che dei momenti dedicati al pasto. Come ad esempio, durante l'uso del computer. Mangiare mentre si legge la posta, si gioca o si lavora al pc può avere serie conseguenze sulla nostra forma fisica. […] Silvia MAGLIONI, (Mangiare davanti al computer fa male alla linea, www.leonardo.it). In primis, a rimetterci è la linea. Rimanendo "connessi" con il mondo virtuale, si rischia di perdere la cognizione di quanto stiamo mangiando. Magari, proprio mentre stiamo vedendo gli ultimi aggiornamenti su facebook, presi da curiosità recondite, rischiamo di ingerire un quantitativo di calorie superiore al nostro reale necessario, con inevitabili conseguenze tanto sulla linea quanto sulla salute.

Le evidenze scientifiche pubblicate nell’ultimo anno non lasciano dubbi – dice Massimo Volpe, presidente della Siprec (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare) – la vita sedentaria è un rischio per il cuore. (“la Repubblica” 1 aprile 2003). Ed allora, il valore del cibo ridotto esclusivamente al suo prezzo di mercato ed il graduale allontanamento dalla Dieta Mediterranea hanno contribuito alla perdita delle nostre tradizioni culinarie, facendo aumentare il consumo di cibi pronti, precotti e preconfezionati, che adeguatamente pubblicizzati in maniera assai efficace, ci stanno facendo quasi dimenticare l'odore del pane casereccio cotto al forno a legna e rigorosamente a lievitazione naturale. Pertanto, tale tendenza favorisce la realizzazione di prodotti industriali, neanche troppo simili al pane, che confezionati in sacchetti plastici non degradabili, si conservano a lungo grazie all'azione di una sfilza di conservanti, emulsionanti, antiossidanti, coloranti, ecc. che a fatica restituiscono l'idea del cibo. Ma che ci garantiscono l'immagine, almeno in televisione, di un mulino, bianco e romantico, in cui un mugnaio appassionato, si dedica a tempo pieno alla realizzazione di quei prodotti che abbiamo abbandonato e di cui, molto probabilmente, sentiamo la mancanza.

 

Agr. Andrea Alteri