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Meteo settimanale Colleferro



Rischio Sismico - Come si colloca la Regione Lazio

 

In pieno periodo di instabilità geologica del centro Italia con continui e spesso fortissimi fenomeni sismici che interessano una

vasta area in cui la maggior frequenza delle scosse si localizza tra i confini di Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche, la gente si chiede cosa potrà accadere ancora, e qual'è il rischio che terremoti violenti possano interessare anche la località in cui vive.


Una risposta a tali interrogativi che la realtà del territorio Italiano ci ripropone ciclicamente con cadenze drammaticamente ricorrenti, è stata cercata dalla Regione Lazio con uno studio geologico del rischio sismico di tutte le singole aree e di tutti i Comuni Regionali, che ha portato alla zonizzazione completa del territorio Laziale con una suddivisione in tre zone e due sottozone sismiche.

I risultati, pubblicati inizialmente nel 2009 e ampliati con rapporti integrativi redatti in anni successivi, sono in parte raccolti nei documenti allegati a fondo pagina.


Dallo studio emerge che tutti i 378 Comuni della Regione Lazio sono a rischio sismico, diversamente ripartiti nella scala di tre classi e due sottoclassi appena definite, di tutti questi Comuni solo il 7% circa, concentrato in due aree una nella Provincia di Latina l'altra nella fascia costiera della Provincia di Viterbo sono debolmente sismici; un rischio maggiore si riscontra nell'area che racchiude i Colli Albani e i Monti Vulsini; mentre alcune aree del Reatino e alcune zone del Frusinate sono quelle caratterizzate dal più alto rischio sismico. (vedi la delibera di giunta regionale n.387 del 22/05/2009 )


Va detto che la classificazione nazionale fatta da INGV comprende un totale di 4 zone sismiche che parte da 1, la più critica, a 4 quella a minor rischio, con cui sono state identificate le aree in cui l'accelerazione di picco su terreno rigido può raggiungere un determinato valore (ag) la cui probabilità di superamento è pari al 10% in 50 anni. Tali zone sono contraddistinte in:


Zona 1: ag >0.25 g
Zona 2: 0.15 < ag ≤ 0.25 g
Zona 3: 0.05 < ag ≤ 0.15 g
Zona 4: ag ≤ 0.05 g


La Regione Lazio per consentire una classificazione più dettagliata del territorio ha suddiviso ciascuna delle zone "2" e "3" in due sottoclassi identificate rispettivamente come zone 2A e 2B, e zone 3A e 3B dove:

 

Zona 2A: 0.20 < ag ≤ 0.25 g

Zona 2B: 0.15 < ag ≤ 0.20 g

Zona 3A: 0.10 < ag ≤ 0.15 g

Zona 3B: 0.05 < ag ≤ 0.10 g

 

dove (g) = accelerazione di gravità, pari a 9,80665 m/s²


Nello specifico il "rischio sismico" definisce le conseguenze relative ad un potenziale danno economico, sociale ed ambientale derivante da eventi sismici importanti che possono occorrere su un certo territorio in un dato periodo di tempo, ed è determinato dalla combinazione di tre fattori:


PERICOLOSITÀ SISMICA (P): ovvero la probabilità che in una data area e in un certo intervallo di tempo si verifichi un terremoto che superi una determinata soglia di intensità, magnitudo o accelerazione di picco (Pga);


VULNERABILITÀ SISMICA (V): ovvero la caratteristica delle strutture che indica la loro propensione a subire un danno di un determinato livello, a fronte di un evento sismico di una certa intensità e di una data durata. Il tipo di danno possibile dipende da: struttura dell'edificio, età, materiali impiegati, luogo di realizzazione, vicinanza con altre costruzioni ed elementi non strutturali.

Dove la struttura è duttile tuttavia, ovvero capace di subire grandi deformazioni, questa potrà subire gravi anche danni, ma non crollerà;


ESPOSIZIONE (E): ovvero la caratteristica riferita a tutto ciò che può essere distrutto o il cui funzionamento può essere alterato o danneggiato: edifici, infrastrutture, sistema economico e produttivo, rete dei servizi e soprattutto la vita umana.

 

Si deduce quindi che se per le cause di rischio insite nel territorio e non è possibile trovare rimedi validi, per la qualità delle costruzioni e delle ristrutturazioni molto si può fare, interventi che se effettuati possono fare la vera differenza per l'incolumità della popolazione in caso di sisma violento.


Clicca sulle immagini in alto per ingrandirle, apri gli allegati in basso per i dettagli (pdf)

Classificazione Sismica Regione lazio rev. 2003

Classificazione Sismica Regione lazio - Allegato #1

Classificazione Sismica Provincia di Roma rev. 2003

Classificazione territorio di Viterbo rev. 2003

Riclassificazione sismica rev. 2004

Microzonazione zone sismiche rev. 2004

Mappa delle aree di rischio sismico

Nuova classificazione sismica - Delibera 2009

Nuova classificazione sismica - Allegato #1

Nuova classificazione sismica - Allegato #2

Mappa di riclassificazione zone sismiche rev. 2009

Azioni di prevenzione del rischio sismico rev. 2011

Microzonazione zone sismiche rev. 2011

 

 

Apri le presentazioni (pdf)

Rischio Sismico - 3063904

Il Terremoto - 587625

Pericolosita Sismica - 1011724

I Terremoti - 6425460

Terremoti - 992731

Carte di microzonazione sismica - 599132

Vulcani e terremoti-570175

Forze che modificano la superficie terrestre-197882

Evoluzione del globo terrestre-547750

 


Scarica e sfoglia le presentazioni originali in PowerPoint (ppt)

Rischio Sismico - 3063904

Il Terremoto - 587625

Pericolosita Sismica - 1011724

I Terremoti - 6425460

Terremoti - 992731

Carte di microzonazione sismica - 599132

Vulcani e terremoti-570175

Forze che modificano la superficie terrestre-197882

Evoluzione del globo terrestre-547750