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FORTI AUMENTI DI ELETTRICITÀ E GAS


AGGRAVIO DI SPESE PER LE RISORSE DELLE FAMIGLIE


UN BRUTTO “PESCE D’APRILE” CHE FÀ AUMENTARE LA SPESA ANNUA DELLA FAMIGLIA MEDIA DI € 27 PER L’ENERGIA ELETTRICA E DI € 22 PER IL METANO.


Ancora forti aumenti conseguenti ai sempre più alti costi delle materie prime, e penalizzati da azioni speculative, e dopo il brutto “pesce d’aprile” seguirà un’altrettanto brutta “festa dei Lavoratori” quando, sempre per la famiglia media, l’energia elettrica aumenterà di ulteriori € 18/annui, per un aumento medio totale di € 67, spalmato tra i mesi di aprile e maggio per "addolcire" la pillola.

Se gli aumenti applicati dai gestori sembrano inevitabili perché determinati dall’incremento del prezzo delle materie prime, non lo sembrano contributi tasse e oneri che gravano su aumenti determinati in gran parte da nuove accise.

L’IVA, che tecnicamente è l’Imposta sul Valore Aggiunto, appare in questi casi come una tassazione iniqua, e l'ulteriore aggravio che determina sui costi di energia e gas, più che un “valore aggiunto” sembra una “tassa sulle tasse” a carico di utenze già tartassate.

Inoltre il meccanismo che finanzia le fonti rinnovabili caricandone i costi sulle bollette delle famiglie (un ulteriore +4% dal 1° maggio) appare ingiusto giaccé viene fatto gravare proprio su coloro che invece dovrebbero beneficiarne. Le fonti rinnovabili sono utili all'economia ed all'ambiente e vanno certamente finanziate e incentivate, ma andrebbero gravate sulla fiscalità generale.


M.Rossi