Get Adobe Flash player

mod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_countermod_vvisit_counter
mod_vvisit_counterOggi656
mod_vvisit_counterIeri1089
mod_vvisit_counterSettimana7750
mod_vvisit_counterMese11784
mod_vvisit_counterTotale3997668

Oggi è il 13 Ott 2024
Fade Iterator



Meteo settimanale Colleferro



2013: anno nuovo, tasse nuove (Tares, IVIE, Tobin tax)


È arrivato il 2013 e come ogni nuovo nuovo anno porta molte speranze, ma inizia con tante certezza, tutte sotto forma di tasse e rincari, una serie ben nutrita che il Governo Monti lascia in eredità agli Italiani: TARES, IVIE, Tobin Tax, ma anche rincari su acqua, autostrade, canone, gas, multe, poste, RC auto, tasse aeroportuali, e senza contare il previsto aumento dell’aliquota Iva che da luglio, in assenza di modifiche, verrà ulteriormente aumentato dal 21% al 22%.

Calcoli di associazioni dei consumatori e sindacati indicano che l'impatto economico dei provvedimenti peserà per 1.500 Euro medi annui a famiglia, facendo salire la pressione fiscale media, già record, dal 44,7% al 45,3%.

Considerato poi che la pressione fiscale media è il rapporto tra le tasse versate, e gli aventi obbligo a versarle, si calcola che la pressione media di chi paga tutto alla fonte (lavoratori dipendenti e pensionati) è del 57%, pari a 6 mesi e 25 giorni lavorati ogni anno per le istituzioni, contro 5 mesi e 05 giorni per la famiglia e se stessi, prelievi non più "al limite" dell'indecenza quindi, ma ormai andati ben oltre.

Se aggiungiamo, sostiene il Presidente Rocco SOFI, che negli ultimi tempi lavoratori e pensionati hanno avuto i redditi bloccati, o al più "saliti" al disotto dell'inflazione Istat, gli ulteriori balzelli portano a dire che le “speranze” di un 2013 migliore, almeno sul piano fiscale svaniscono molto rapidamente lasciando posto alla “certezza” che nuove tasse e rincari, porteranno disagi e rinunce per tutti.

Bene, cioè male, vediamo le principali voci delle nuove tasse ed aumenti:

 

TARES: (Tassa Rifiuti E Servizi)

La TARES è la nuova tassa che dal 1 gennaio 2013 sostituisce la TARSU (Tassa Rifiuti Solidi Urbani, applicata nell’87,33% dei comuni Italiani), e la TIA (Tariffa Igiene Ambientale, applicata nel restante 16,67% dei comuni).

Ideata dal governo Berlusconi in attuazione del federalismo fiscale ed applicata nel decreto "Salva-Italia" del governo Monti, si calcola sulle dimensioni dell'immobile, ed è a carico dal residente (persona fisica o giuridica), se diverso dal proprietario.

È dovuta da chiunque "possieda, occupi, o detenga locali o aree idonee a produrre rifiuti"; e quindi case, uffici, negozi, depositi, capannoni coperti o scoperti, ecc. La Tares, come insito nel nome, nasce per coprire il 100% dei costi sostenuti dai Comuni per i rifiuti, e i servizi per le utenze domestiche (coperti oggi per l'80% circa, col resto che finisce in bilancio) finanziando quindi, oltre allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani veri e propri, anche il costo dei servizi cosiddetti “indivisibili" (illuminazione pubblica, manutenzione stradale, verde pubblico, polizia locale, ecc.), fatto che secondo le previsioni comporterà aggravi medi tra il +25% e +50% rispetto al già elevato regime impositivo precedente, rendendo la Tares la "primatista" dei rincari 2013.

La Tares segue la logica europea secondo cui "paga di più chi produce più rifiuti", cosa che dovrebbe far divenire la gestione locale delle tariffe uno strumento incentivante per comportamenti virtuosi, e penalizzante per quelli meno sostenibili. Rispetto al computo attuale tuttavia, la differenza maggiore è legata alla componente dei servizi "indivisibili", che i Comuni adotteranno per arrivare a coprire il 100% dei costi dei servizi erogati. Ne deriva che a prescindere dai rifiuti solidi urbani effettivi, amministratori locali capaci di ottimizzare i servizi indivisibili, potranno contenere l'importo della Tares, amministratori meno capaci viceversa, costringeranno cittadini e imprese a pagare di più. Insomma è come dire che se l'amministrazione locale non è valida, cittadini e imprese "sporcano di più".

 

IVIE: (Imposta Valore Immobili Esteri)

L’acquisto di una casa all'estero può essere una necessità o un affare, ma chi ha investito in immobili oltre confine ora dovrà fare i conti con l'Ivie (Imposta sul Valore degli Immobili Esteri) e con la sua aliquota base fissata al 7,6 per mille del valore reale dell’immobile risultante dall'atto d'acquisto, o, se mancante, dal valore di mercato. L'Ivie sembrerebbe quindi parificare il prelievo sulle case all'estero con le seconde case in Italia, ma non è proprio così, l'Imu per gli immobili Italiani infatti, si calcola sul reddito catastale, seppure rivalutato del 70%, mentre il 7,6 per mille delle case all'estero si calcola sul valore reale d'acquisto, dato generalmente penalizzante rispetto al valore catastale.

Se la nuova imposta può sembrare "dovuta" a chi paga l'IMU, occorre considerare che l'Ivie si somma alle imposte che i proprietari Italiani già pagano nella nazione in cui hanno casa, e poiché le imposte sulle residenze all'estero servono a pagare costi e servizi ai comuni esteri che li erogano (analogamente alle abitazioni Italiane in Italia), si fa più fatica a capire le ragioni imposte dal Governo Italiano, di pretendere tributi da pagare in Italia per beni e servizi ubicati, forniti, e già pagati in altri stati, è in definitiva una doppia imposizione da pagare all'estero, ma anche all'Italia, per gli stessi cespiti, cosa che ci rende quantomeno "perplessi" sulla reale equità dell'Ivie (è come se un'auto acquistata, immatricolata, e usata all'estero da un Italiano, dopo aver pagato il bollo allo stato estero nel quale circola, deve ripagarlo anche in Italia, pur non circolandovi mai). Altre fonti di perplessità inoltre sono che l'Ivie dovrà essere corrisposta anche da cittadini stranieri che sono in Italia per lavoro, ed anche che immobili acquistati da tanti anni hanno un prezzo d'acquisto molto minore di acquisti recenti (che in tal modo vengono penalizzati), e che l'Ivie grava sulle persone fisiche ma non sulle persone "giuridiche" norma pertanto che favorisce le società e penalizza i singoli cittadini.

L'imposta comunque è già in vigore, quindi dovrà essere versata con la prossima dichiarazione 2013 per i redditi 2012. Il governo Monti stima entrate per circa 100 milioni l'anno a fronte delle circa 400.000 compravendite di immobili dichiarati all'estero negli ultimi 20 anni, per un controvalore valutato intorno ai 20 miliardi di Euro. In realtà ci sono dati ancora mancanti (gli esperti stimano un valore reale degli immobili all'estero di 50 miliardi circa) inoltre, analogamente all'IMU, si dovrà valutare, ad esempio, se è un immobile adibito a prima casa (se usata per la maggior parte dell'anno, o per funzionari Italiani che lavorano all'estero, nel periodo di residenza) riducendo in tal caso l'aliquota al 4 per mille e detrazione di 200 Euro, la sua ubicazione (stati comunitari, extracomunitari, o paradisi fiscali) quanti famigliari la occupano, senza contare implicazioni ed eventuali conflitti con le leggi fiscali locali di stati che potrebbero trovare un'ingerenza il fatto che l'Italia imponga prelievi fiscali sui loro territori, ecc, .


TOBIN TAX: (dal nome dell'ideatore e premio Nobel per l'economia, James Tobin)

Dopo tante attese ed altrettante polemiche, nel ventaglio delle tasse Italiane arriva la Tobix Tax (tassa sulle transazioni finanziarie) che si dovrà pagare dal prossimo primo marzo sui trasferimenti di azioni e titoli partecipativi.

La Tobin Tax nasce nel 1972 per essere applicata alle transazioni sui mercati valutari, allo scopo di stabilizzare i rapporti tra le monete e colpire le operazioni speculative a breve termine, garantendo in tal modo entrate alla comunità internazionale. All'epoca però ancora non esistevano strumenti "derivati", e nel tempo l'impianto d'origine è cambiato. La sua natura è progressivamente mutata da tassa di scopo, a imposta vera e propria, perdendo la sua efficacia originale per evolversi a strumento atto a prelevare risorse, e "solo" in seconda battuta, uno strumento in funzione anti-speculativa. È stato sperimentato inoltre che in conseguenza della sua applicazione, le transazioni tendono a ridursi nullificando i benefici di entrate previsti, fatto che ha indotto alcune delle nazioni che l'avevano applicata a toglierla, altre ne stanno rivalutando la sua effettiva utilità.

Comunque l'Italia nel 2013 applicherà un'aliquota dello 0,12% sulle compravendite di titoli italiani sui mercati regolamentati, e dello 0,22% sui mercati “ non regolamentati”. Il prelievo si ridurrà rispettivamente a 0,10% e 0,20% dal 2014, mentre sono previste norme particolari per le transazioni più speculative come “derivati” e negoziazioni di breve termine e ricorrenti di "alta frequenza”.


Alle nuove tasse si sommano anche aumenti, alcuni su valori che erano già molto elevati, che coinvolgono tutti i contribuenti:

  • Acqua:                  Aumenti medi del +6%
  • Autostrade:         Aumenti medi del +3% con punte del +15%
  • Canone:               Aumentato di +€1,5 (da € 112 a € 113,50)
  • Contravvenzioni: Aumenti medi del +6%
  • Gas:                     Aumenti medi del +1,7%
  • Poste: +10cent su francobolli, +30cent su raccomandate, +€18,10 su canone bancoposta, +50% su imposta di bollo di conti deposito e buoni postali.
  • RC Auto:              Aumenti medi del +5%
  • Tasse aeroportuali:  Aumenti medi di +€8,50 a biglietto, che salgono a +€10,50 per Fiumicino

Tutto negativo? per fortuna ci sono anche alcune buone notizie per chi, potendo, vuole fare interventi sulla proprietà, salgono infatti gli incentivi riconosciuti per le spese di ristrutturazione edilizia, opere di manutenzione ordinaria o straordinaria, interventi conservativi, di restauro, di risparmio energetico, ecc. Il cosiddetto bonus IRPEF sale dal 36 al 50% e anche il tetto massimo sale da 48.000 a 96.000 Euro, attenzione però perché il bonus varrà solo per le spese che risulteranno essere state pagate tra il 26 giugno 2012 e il 30 giugno 2013, e unicamente se i pagamenti saranno stati effettuati tramite bonifici bancari o postali in cui risulti il C.F. di chi ha fatto il pagamento, e la P.I. o C.F. di chi ha fornito il lavoro e/o il materiale. I tempi quindi sono stretti pertanto chi è interessato a cogliere l'occasione, e non ha ancora iniziato, deve farlo al più presto.


Insomma l'anno nuovo porta come sempre tante novità per tutti, allora auguriamoci un buon 2013.


M.Rossi