Scandali e frodi alimentari
Stanno crescendo negli ultimi tempi delle segnalazioni fortemente negative per il settore alimentare, alcune per scarsa igiene,
altre coinvolgono pesantemente l’ambiente in cui viviamo, altre ancora riguardano gravi casi di illegalità nella produzione e nella commercializzazione degli alimenti.
Nas e Fiamme Gialle mettono in luce periodicamente clamorosi episodi, risultati che se da un lato rassicurano gli utenti col loro prezioso operato di analisi e verifiche a garanzia della sicurezza, dall’altro fanno cresce il timore che molte cose possano sfuggire dalle maglie dei controlli, inducendo i consumatori a evitare quanto più possibile determinate categorie di prodotti.
La preoccupazione per la salute dei cittadini pertanto aumenta, i consumatori si sentono sempre più perplessi e indifesi, e le recenti notizie di scandali diffuse dalla stampa internazionale non fanno che accrescere i timori:
♦ Scandalo per la frode sui prodotti “positivi” alla carne di cavallo di noti marchi internazionali
♦ Scandalo sulla vendita di pesce scaduto
♦ Verdure contaminate da topicidi vendute in Germania
♦ Ratto morto in una scatola di fagiolini di un supermercato Francese
♦ Capesante al cadmio trovate a Foggia
♦ Cinghiali con presenza di sostanze radioattive trovati morti in Piemonte
♦ Sequestri di tonnellate di carne avariata e mal conservata, in alcuni casi scaduta dal 2005
♦ Scandalo dell'olio di scolo Cinese ottenuto da grasso animale rielaborato e trasformato in olio alimentare
♦ Prodotti di note catene del nord Europa contaminati da batteri, scoperti in Cina
Desta un certo stupore peraltro che quest’ultimo scandalo sia emerso in controlli fatti in Cina, circostanza che se per un verso rivaluta un mondo finora percepito come “scarsamente affidabile” (vedi lo stesso olio di scolo), apre un dubbio proprio su quei paesi che per gli stessi aspetti avrebbero dovuto essere "una garanzia".
Questi fatti sottolineano la necessità, sostiene il Presidente Avv. Rocco SOFI, di etichettare in modo più completo e trasparente gli alimenti, con l’obbligo di indicare l’origine dei prodotti e dei componenti, dettagli che non essendo richiesti dalle attuali normative, lasciando a produttori o commercianti senza scrupoli, ampi margini di elusione di una vera trasparenza informativa.
Servono regole e informazioni complete, idonee a garantire ai consumatori l’acquisto di prodotti privi di rischi. La salute dei cittadini non può essere subordinata a interessi di mercato, e come tale deve essere tutelata nei fatti, non nelle parole.
I consumatori sono comprensibilmente, allarmati, lo dimostrano anche i recenti dati forniti da Coldiretti, che registrano un calo del 40% nelle vendite di prodotti confezionati e surgelati, una diminuzione già segnata dal diminuito potere d’acquisto delle famiglie, che dopo l'effetto degli ultimi scandali ha raggiunto livelli finora impensabili.