Ecobonus e ristrutturazioni, detrazioni fiscali nel 2015
Con l'entrata in vigore della Legge di Stabilità del 23 dicembre 2014 n.190/2014, nel 2015 subentrano novità relative a detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie, riqualificazione energetica degli edifici, opere antisismiche, e bonus mobili, modificando la precedente normativa soprattutto per i termini di scadenza dei bonus. In dettaglio:
♦ Interventi di recupero edilizio
Le spese sostenute nel 2015 per interventi di recupero del patrimonio edilizio potranno usufruire di una detrazione fiscale del 50% entro un tetto massimo di 96 mila euro. Nel merito l’art. 1, comma 47, lettera b) modifica l’art. 16, comma 1, D.L. n. 63/2013 prorogando anche per il 2015 la possibilità di recuperare in 10 anni il 50% delle spese totali sostenute.
Il rientro "a regime" della normativa vigente pertanto slitta al 2016 quando il recupero fiscale ammissibile sarà possibile "solo" sul 36% delle spese sostenute, con un tetto massimo di 48 mila euro.
♦ Risparmio energetico
Anche per gli interventi finalizzati ad ottenere un risparmio energetico viene prorogata la possibilità di detrarre il 65% delle spese effettuate nel 2015. Nel merito l’art. 1, comma 47, lettera a), sostituisce i commi 1 e 2 dell’art. 14, D.L. n. 63/2013) prorogando anche per il 2015 la possibilità di recuperare in 10 anni il 65% delle spese sostenute, con limiti di spesa differenziati per tipologia di intervento:
- 100.000 euro per opere di riqualificazione energetica di edifici esistenti;
- 60.000 euro per opere sull'involucro di edifici esistenti (pareti, finestre, infissi, ecc);
- 60.000 euro per l'installazione di pannelli solari;
- 30.000 euro per sostituzione della climatizzazione invernale.
Anche per tale tipologia di spese il rientro "a regime" della normativa vigente slitta al 2016 quando il recupero fiscale sarà possibile "solo" sul 36% delle spese sostenute entro un tetto massimo, in caso di interventi di riqualificazione energetica sui condomini, di 48 mila euro.
◊ Vedi in dettaglio le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico.
♦ Recupero antisismico
Il recupero di caratteristiche antisismiche per le cosiddette zone 1 e 2 che nel 2014 prevedeva una detrazione fiscale del 50%, nel 2015 sale al 65%, con un tetto di spesa fissato a 96 mila euro.
Anche per tale tipologia di spese il rientro "a regime" della normativa vigente slitta al 2016 quando il recupero fiscale sarà possibile "solo" sul 36% delle spese sostenute entro un tetto massimo di 48 mila euro.
♦ Bonus Arredi
Anche nel 2015 si potrà continuare a beneficiare del cosiddetto Bonus Arredi con la detrazione del 50% fino a un massimo di spesa di 10 mila euro.
Il rientro "a regime" dal 2016 in tal caso annullerà qualsiasi beneficio in quanto la normativa vigente non prevede a regime alcuno sgravio.
♦Ritenuta d’acconto
Dal 2015 la ritenuta d’acconto operata dagli Istituti di credito sui bonifici tracciabili disposti dai contribuenti a favore delle ditte che effettuano i lavori di ristrutturazione sale dal 4% operata nel 2014 all’8% in vigore dal 2015.
◊ Come per gli analoghi provvedimenti precedenti accogliamo con favore le misure adottate, commenta il Presidente di Areaconsumatori Avv. Rocco SOFI, ma confermiamo anche le forti riserve sulla mancata riforma strutturale degli incentivi la cui durata temporale, pur se prorogata di un anno, è comunque limitata nel tempo. Occorre rendere strutturale il provvedimento sostiene l'Avv. SOFI, o quantomeno prolungarlo nel tempo fino al consolidarsi di un'effettiva ripresa dell'economia in grado di restituire ai consumatori una maggiore capacità di spesa, le difficoltà oggettivamente crescenti conseguenti al perdurare della crisi economica infatti, continuerà ad impedire a molte famiglie di poter affrontare i lavori incentivati nei termini temporali fissati dal provvedimento.
Questo causerà inoltre anche una disparità di trattamento tra chi, potendo fare subito i lavori incentivanti, otterrà le agevolazioni economiche previste, e chi, non disponendo di liquidità sufficiente e/o di accesso al credito, dovrà rimandare i lavori a periodi successivi, per i quali ricaverà di conseguenza delle detrazioni inferiori, insomma chi oggi ha maggiori possibilità verrà "premiato", chi viceversa non ha possibilità in seguito sarà più penalizzato, un'ingiustizia sociale da superare rendendo strutturale il provvedimento, consolidando stabilmente le aliquote adottate per il 2015, invece di tornare al passato con aliquote ridotte al 36% per di più su importi dimezzati.